Prende il via il secondo livello di formazione dei Pedagogisti Familiari, eccezionalmente con la supervisione del fondatore della Pedagogia Familiare italiana

18/05/2019
Prende il via il secondo livello di formazione dei Pedagogisti Familiari, eccezionalmente con la supervisione del fondatore della Pedagogia Familiare italiana

Il Presidente Palmieri: “la parte pratica della formazione garantisce la possibilità di ottenere l’attestato di qualità che certifica pubblicamente il ruolo, il valore e la competenza del Pedagogista Familiare, così come previsto per le professioni riconosciute dal MISE”

– Roma, 24 maggio – Sede INPEF via dei Papareschi, 11 –

Il prossimo venerdì – 24 maggio – prende il via il secondo livello di formazione dei Pedagogisti Familiari.
Da non confondere con un Master di secondo livello. Si tratta, infatti, del secondo livello del Master, che è cosa ben diversa.
Rappresenta la parte pratica, cioè le ore di tirocinio, con supervisione diretta – in maniera del tutto eccezionale – da parte del fondatore della Pedagogia Familiare italiana. 

Proprio per garantire gli standard al 100% nell’applicazione degli strumenti del Pedagogista Familiare, passaggio assolutamente necessario per poter afferire successivamente  all’area dei Pedagogisti Familiari certificati: con attestato di qualità, come previsto per le professioni che vengono riconosciute dal MISE.

L’Attestazionedi  Qualità è sotto la responsabilità diretta del Presidente, che è l’unico a poterla concedere. Tale certificazione garantisce la figura del Pedagogista Familiare in maniera pubblica, anche presso la Pubblica Amministrazione, nel momento in cui si stringano accordi per inserire la figura professionale del Pedagogista Familiare all’interno di protocolli convenzionati.

E’ dunque condicio sine qua non per acclarare – secondo una terminologia e una procedura legale – la competenza, la figura e il ruolo del Pedagogista Familiare. 

Mi aspetto che siano tantissimi ad iscriversi – commenta il Presidente Palmieri – anche in considerazione del fatto che questo secondo livello ha dei tempi ampi. Ci saranno, infatti, massimo 20 incontri in sede, di raccordo e delucidazione sulle modalità di svolgimento; ma soprattutto ci sarà tantissima attività pratica, in base a quelle che sono le inclinazioni e la tipologia di attività che ogni Pedagogista Familiare vorrà mettere in atto nella propria carriera professionale”.

Quindi ci sarà la supervisione delle attività didattiche ma anche quella della consulenza alla famiglia e della gestione dei conflitti, a seconda dei singoli casi che gli afferenti a questo secondo livello presenteranno.

Nella prima giornata – proprio per confrontarsi con un esempio concreto di come il Pedagogista Familiare agisca – ci sarà un gruppo familiare composto da madre, padre e due figli, protagonista di una vicenda impegnativa. 

Il Presidente avvierà un colloquio con loro. E si porrà in atto una vera e propria attività di tirocinio con la famiglia. Attività che confluirà in una relazione finale che verrà utilizzata in maniera concreta per “proteggere” la stessa famiglia, cosiddetta fragile.

L’attività proseguirà con la discussione dei casi. I Pedagogisti Familiari porteranno la loro esperienza. E attraverso una discussione di gruppo si individueranno le migliori strategie: si lavorerà insieme. 
Si prevede che ogni Pedagogista Familiare, nel corso del Tirocinio e dei mesi, presenti almeno un paio di casi: situazioni su cui vuole non solo essere supervisionato ma anche avere uno scambio concreto con gli altri colleghi.

Quindi ci aspettiamo una giornata intensa, ricca ma soprattutto quantomai entusiasta – conclude il Presidente Palmieri. Avendola programmata già prima del riconoscimento da parte del MISE della professione del Pedagogista Familiare, davvero ci fa piacere che cada fortunatamente così vicina.