Perché è fondamentale prenderci cura delle famiglie oggi? Perché c’è bisogno di un lavoro capillare intorno alle famiglie, alle loro problematiche, necessità e bisogni?
Il sistema familiare deve essere pensato come una “realtà educativa dinamica”, in continua interrelazione con l’ambiente circostante. Negli ultimi decenni, la nostra società è stata caratterizzata da profonde trasformazioni, che hanno condizionato l’evolversi dell’istituzione familiare, agendo sulle condizioni di vita delle famiglie stesse. Si è assistito ad importanti modificazioni di tipo socio-demografico e proprio questi profondi cambiamenti hanno inevitabilmente influenzato le condizioni delle famiglie modificando i corsi di vita, individuali e quindi familiari, le relazioni di genere e quelle tra generazioni, l’organizzazione della vita familiare e la difficile conciliazione con la vita professionale, le modalità interpretative del ruolo genitoriale, dell’esperienza di paternità e maternità, in parallelo alla grande trasformazione del ruolo della donna e, infine, alla più diffusa possibilità di rottura dei rapporti di coppia.
E’ inevitabile pensare, ancora oggi, alle famiglie come unità di analisi storiche e dinamiche, che hanno conosciuto e conosceranno considerevoli mutamenti nel tempo, in relazione al variare di condizioni politiche, economiche, sociali e culturali.
I cambiamenti che riguardano le famiglie sono sia “strutturali”, sia relazionali poiché riflettono il costante dialogo che queste intrecciano con la dimensione istituzionale e di regolamentazione delle scelte individuali, oltre che di vita quotidiana: il sistema familiare, infatti, si ritrova da sempre a dar voce ai cambiamenti storici, sociali, di ruoli all’interno di quelle che in passato risultavano delle “rigide rappresentazioni” degli stessi.
Le trasformazioni che si sono rilevate a livello sociale hanno reso sempre più urgente l’importanza di un impegno complessivo a favore della genitorialità e delle famiglie, che oggi presentano non poche criticità, anche in relazione alle nuove sfide da affrontare, rispetto ad una maggiore molteplicità e differenza di tipologie familiari. In un mondo così incerto, imprevedibile e disorientante non si può chiedere ai genitori di avere delle certezze, perché risulterebbe logicamente impossibile.
Quello che però è ormai diventato indispensabile è sostenere le famiglie, accoglierle e accompagnarle: non possiamo lasciare i genitori soli di fronte a tutto questo, perché loro sono i primi a volere il bene dei propri figli, ma a volte questo non basta.
La Pedagogia Familiare è la disciplina che cerca risposte a tutto questo: specializzata nelle dinamiche familiari e a tutto ciò che ruota intorno al sistema più complesso a livello sociale, come quello della famiglia, permette di calarsi nelle specifiche difficoltà e situazioni, entrando il più possibile in punta di piedi, in ogni famiglia, e portando quel punto di vista educativo, che a volte si fa fatica a pensare. I genitori hanno bisogno di conoscere e fare proprie le chiavi di lettura più efficaci per aiutarli nell’educazione dei figli, mettendo a loro disposizione idee, strumenti, pratiche e strategie educative efficaci, affinché ognuno di loro ritrovi il proprio ruolo nel processo educativo e la consapevolezza di quanto sia importante.
E’ per questo affascinante, quanto ormai indispensabile, la prospettiva del lavoro con le famiglie e non solo sulle famiglie: solo assumendo questa prospettiva si lavora valorizzando le competenze di base dei genitori e dei figli, ritenendoli competenti, ma cercando di sviluppare in loro le risorse migliori che possono mettere in campo.
Lavorare con le famiglie vuol dire anche riflettere sull’urgenza di sviluppare il discorso in un’ottica “preventiva”, oltre che di “supporto alla criticità”, che valorizzi le risorse familiari esistenti e metta i genitori in grado di costruire uno stile genitoriale denso di consapevolezza, responsabilità e riflessione, mantenendo il rispetto e la specificità delle singole esigenze e necessità.
L’obiettivo di questo approccio è quello di far acquisire ai genitori capacità riflessive tali, da metterli in condizione di ripensare criticamente gli eventi e pensare a decisioni, prendendo consapevolezza del proprio ruolo. Le famiglie devono essere considerate detentrici di risorse che meritano di essere sostenute e valorizzate: nei momenti di difficoltà siamo abituati a concentrarci su una visione pessimistica e deficitaria; ribaltando invece il punto di vista, possiamo lavorare sulle risorse che i figli e i genitori hanno a disposizione. Dobbiamo tirarle fuori, come l’etimologia del verbo educare, letteralmente vorrebbe: solo in questo modo riusciremo a leggere correttamente i bisogni dei nostri bambini di oggi e solo così, avremo la chiave per iniziare a mettere le basi per una relazione efficace con loro.
Solo così possiamo trasformare i genitori in “soluzione” e risorsa.
C’è la necessità di aiutare le famiglie, perché con tutto quello che oggi sappiamo in campo educativo è possibile farlo e la Pedagogia Familiare segue e crede in questa missione ormai da molto tempo.
Dott.ssa Laura Fidanza
Pedagogista Familiare ANPEF