Gli Standard Qualitativi nell’Esercizio della Professione

ART. 6 GLI STANDARD QUALITATIVI

Si definiscono gli “standard qualitativi e di qualificazione professionale”. Per standard qualitativi e di qualificazione professionale del Pedagogista Familiare si intendono: le conoscenze di natura generale e specializzata che il professionista deve interiorizzare al fine di svolgere adeguatamente le proprie funzioni e, le conoscenze specifiche delle leggi, delle politiche, delle procedure applicabili nell’ambito della Pedagogia Familiare, dei Diritti Umani e dei Diritti dell’Infanzia, della Didattica Efficace al fine di operare secondo standard valutati congrui rispetto all’esercizio dell’attività professionale e del codice di condotta.

In particolare:

  1. la conoscenza completa della sfera dei Diritti Umani e dei Diritti dell’Infanzia;
  2. la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989;
  3. la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, approvata ad Instanbul nel 2011 e ratificata dall’Italia nel 2013.
  4. la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, ratificata dall’Italia nel 2009.
  5. La comprensione ottimale del principio di bi genitorialità, ovvero la naturale nonché legittima aspirazione del minore al mantenimento di un rapporto stabile ed equilibrato con entrambi i genitori
  6. la conoscenza completa del Sostegno genitoriale e familiare;
  7. la capacità gestionale delle emozioni e della tecnica relazionale di aiuto;
  8. la ottimale capacità di porre in essere un Progetto Solvente, ovvero quella lista di azioni concrete e mirate che, realizzate nell’esatta sequenza, conducono al risultato finale. Esse sono considerate un laser nell’intervento risolutivo: devono essere realizzate in un lasso di tempo adeguato ed in esso deve ravvisarsi la determinazione del professionista alla risoluzione ottimale della richiesta di aiuto;
  9. la capacità di attuare e gestire il Solving con Approccio Familiare Multidisciplinare Coordinato;
  10. la conoscenza completa del Sistema delle Case Famiglia in Italia e delle soluzioni alternative alla famiglia
  11. la competenza specifica per intervenire sulle richieste di aiuto delle famiglie atipiche: in cui vi è uno o più figure di riferimento sottoposta/e a regime carcerario, le c.d. famiglie “allargate”;
  12. la capacità di relazionarsi ed intervenire nei contesti familiari in cui vi sono minori italiani o stranieri che, dopo aver vissuto una situazione di affido etero familiare, rientrano nel nucleo familiare di origine;
  13. la conoscenza completa delle tecniche di Didattica Efficace.

 

Per standard qualitativi e di qualificazione professionale dell’ Educatore Familiare si intendono:

le conoscenze di natura generale e specializzata che il professionista deve interiorizzare al fine di svolgere adeguatamente le proprie funzioni e, le conoscenze specifiche delle leggi, delle politiche, delle procedure applicabili nell’ambito della Pedagogia Familiare, dei Diritti Umani e dei Diritti dell’Infanzia, del Sistema delle Case Famiglia in Italia al fine di operare secondo standard valutati congrui rispetto all’esercizio dell’attività professionale e del codice di condotta.

In particolare:

  1. la capacità ottimale di gestire le situazioni di temporanea difficoltà del nucleo familiare;
  2. La comprensione ottimale del principio di bi genitorialità, ovvero la naturale nonché legittima aspirazione del minore al mantenimento di un rapporto stabile ed equilibrato con entrambi i genitori;
  3. la conoscenza generale dei programmi e delle metodologie della Didattica Efficace;
  4. la capacità gestionale delle emozioni e della tecnica relazionale di aiuto;
  5. la conoscenza completa della sfera dei Diritti Umani e dei Diritti dell’Infanzia;
  6. la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989.